martedì 19 novembre 2013

Elizabeth Aro e Silvia Levenson: l’allegoria dell’ostaggio alla ricerca della sua libertà.

Ieri e oggi. Fascino barocco ed estetica del presente. Ad ospitare le installazioni delle due artiste argentine Elizabeth Aro e Silvia Levenson, dal 14 novembre al 6 dicembre 2013,sarà la Sala Santa Rita Rehenes, scelta tutt’altro che casuale, volta anzi a coniugare in un dialogo assolutamente non convenzionale, il fascino dell’identità barocca della Sala Santa Rita e gli innovativi linguaggi espressivi contemporanei.  E’ il terzo appuntamento di “AUTUNNO CONTEMPORANEO”, un ciclo di opere site specific, giunto alla sua seconda edizione e curato da  Giulia Giovanardi e Alexandra Gracco Kopp,  promossa dall'Ambasciata Argentina in Italia. La diversità dei linguaggi visivi delle artiste è espressa dalle caratteristiche antinomiche dei materiali utilizzati nelle installazioni: mentre la Levenson sfrutta il valore simbolico del vetro, con la sua fredda immobilità, per evocare sensazioni di fragilità e ostilità negli oggetti della vita quotidiana, evidente è il pathos della Aro che  fa costante riferimento al corpo, attraverso l’uso di materiali “caldi” come i velluti ed i tessuti broccati. L’apparente antinomia tra le due artiste, approda all’analisi della condizione esistenziale dell’essere ostaggio della quotidianità, metafora di costrizione che, però, si può sconfiggere.


Percorso della mostra

L’installazione Forever happy della Levenson riproduce un normale ambiente domestico, un “insospettabile” salotto di una qualunque casa contemporanea. Più ci si avvicina all’opera, più lo spettatore prova un senso di malessere, di disagio. Uno spazio di socialità della casa, di solito familiare ed accogliente è coperto da tessere vitree punteggiate da aculei filiformi: inaspettatamente l’ambiente si rivela distante, alieno, nemico. “Forever happy”, felici per sempre, a tutti i costi. Nella visione dell’artista l’uomo è costretto in una realtà caduca e fragile, permeata da tensioni latenti. Il ritmo frenetico e incessante della quotidianità, lascia spazio solo a un’opprimente felicità eterna, vista quasi come una condanna. Una prigione sociale questo mondo, troppo impegnato ad apparire perfetto e controllato; niente deve essere fuori posto. Ecco che di colpo tutto diviene ostile, lontano, estraneo.


Nell’opera Still life II, viene offerta allo spettatore la cura per la felicità eterna: contenitori di valium e xanax per esempio, posti su un freddo vassoio metallico, sono la soluzione alla debolezza dell’animo, al vuoto interiore. Come per “forever happy”, non c’è spazio per l’imperfezione, non c’è tempo per stare male: questi elisir di felicità permanente ma apparente, placheranno i giudizi di una società cieca.


Nella fotografia Rehenes de un pensamiento di Elizabeth Aro, si rievoca la condizione di ostaggio: un uomo ed una donna sono intrappolati in una massa di tessuto broccato. Si tratta di due cuori che sognano utopisticamente, o di paure e ansie che prendono corpo? Un sogno che spinge all’azione, o una prigione mentale che paralizza?


Nelle altre opere della Aro il dubbio comincia a sciogliersi: l’immobilità delle figure di Rehenes lascia il posto al pathos delle sculture in tessuto. In Todos los fuegos, el fuego,  fiamme di velluto risalgono la parete, evocando l’energia selvaggia, il movimento, la vita che si libera dalle ostilità e fiorisce.




Lo stesso avviene nella scultura di tessuto Branches. Una struttura ramificata di velluto rosso si articola lungo il pavimento diventando astratto disegno bidimensionale sulla parete, trasmettendo con forza la dimensione di una vitalità che esplode.








Un dialogo artistico tutto al femminile. L’arte concreta, materiale: per chi vuole mettersi in gioco e diventare parte attiva e sollecitata del lavoro, alla ricerca di quell’impulso, di quella reazione, di quella via di fuga dalle coercizioni della quotidianità.



Giulia Ballini




Dal 15 Novembre 2013 al 06 Dicembre 2013
ROMA
LUOGO: Sala Santa Rita
COSTO DEL BIGLIETTO: ingresso gratuito
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 06 82077305/ 348 2696259
E-MAIL INFO: g.gnetti@zetema.it

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