Archive for 2014-03-09

‘Ndrangheta: un calabrese a Roma

È stato sequestrato questa mattina dalla Dia un capitale di 7 milioni di euro investiti in beni immobili e società operanti nell’edilizia alla cosca Flarè-Razionale, originaria di Vibo Valentia. Nel vasto impero finanziario, oltre ad una porsche sequestrata al boss Saverio Razionale, prende visibilità l’illustre Caffè Fiume, storico locale sito vicino all’omonima piazza romana. Razionale, calabrese di 53 anni, è al vertice dell’organizzazione mafiosa fin dagli anni ’80, succedendo a Giuseppe Gasparro detto “Pino u gatto”; ha perso la vita in un attentato in cui lo stesso Razionale era presente e ne rimase anche ferito: questo è stato l’accaduto che di fatto ha segnato il passaggio del testimone. Il nuovo boss ha subito conquistato il consenso dei suoi uomini sporcandosi le mani anch’egli con estorsioni, atti usurai, riciclaggi e perfino fatti di sangue, successivamente però è stato arrestato nel 2005 ma subito rilasciato per mancanza di prove. Nello stesso anno decide di trasferirsi a Roma ed è qui che ha cercato di espandere i confini della propria autorità, con successo: Razionale è riuscito a creare una rete criminale specializzata nel reinvestimento di proventi illeciti in beni immobili ed attività commerciali, nonché nel condizionamento e nell'infiltrazione degli appalti, tramite società di comodo.

Nel 2011 arriva la seconda condanna dalla Corte d’appello di Catanzaro: quattro anni e sei mesi di detenzione per associazione di tipo mafioso; divenuta la sentenza definitiva nel 2012, il boss è fuggito, dandosi alla latitanza sino allo scorso febbraio, la Suprema Corte, pur confermando la condanna per l'associazione di tipo mafioso, aveva annullato il provvedimento per una questione tecnico-giuridica connessa ad una errata determinazione della pena da parte della Corte d'Appello, che lo aveva condannato e che non aveva tenuto conto delle attenuanti generiche a suo favore.

 La giustizia italiana a volte sembra paradossale: diviene estremamente facile arrestare e carcerare le cosiddette “piccole formiche”, oppure persone che si sono macchiate la coscienza con qualche crimine ma che di criminale hanno ben poco, ma diventate terribilmente arduo imprigionare un pericoloso boss mafioso, nonostante le prove schiaccianti.
Ai posteri l’ardua sentenza.

Marco Harmina
 
 
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giovedì 13 marzo 2014

Dalla Spagna arrivano i biopannelli fotovoltaici

L'energia solare è l'energia economica e a impatto zero questo è  risaputo, diventa ancora più conveniente se per costruire i pannelli fotovoltaici vengono utilizzate materie prime reperibili da tutti o ancora meglio dei materiali di scarto. Questo è il progetto dell'Institute for Advanced Architecture of Catalonia (IAAC) nel campus Valldaura dell'Istituto per architettura avanzata della Catalogna.I pannelli progettati da questo istituto sono fatti di materiale di scarto come pezzi di ferro o ceramica ideati per sorreggere quella che è l'unità funzionale del pannello: piante ed il terriccio necessario alla vita di quest'ultime. Questo pannello sfrutta infatti gli elettroni prodotti dalle piante stesse ma anche quelli prodotti dai batteri presenti nel terriccio che sono raccolti da un anodo ed un catodo presenti nel terriccio dell'impianto, creando cosi una vera e propria batteria naturale. I progetti in scala pilota sono stati creati utilizzando del muschio, che necessita di pochissima acqua, ma si potrebbero utilizzare anche vari tipi di cactus o altre piante che non necessitano di tanta acqua per sopravvivere. I pannelli possono anche essere dotati di sensori che monitorano l'umidità del terriccio e rendono l'impianto autosufficiente.Inoltre questo impianto introduce un aspetto innovativo: può produrre energia anche senza la luce solare dato che gli elettroni sono prodotti oltre che dall'attività fotosintetica delle piante,anche dai batteri presenti nella terra utilizzata che non necessitano del sole.L'unico difetto dei pannelli è che ancora non producono sufficiente energia e sono necessari miglioramenti per perseguire questo obiettivo.L'utilizzo di questi sistemi potrebbe essere particolarmente indicato nei paesi in via di sviluppo dove a bassi costi potrebbero produrre energia. Soprattutto risolverebbe tutti i problemi di inquinamento legati alla produzione degli attuali pannelli fotovoltaici che generano fanghi tossici, prodotto di scarto dovuto all'utilizzo di arseniuro di gallio necessario per la loro fabbricazione. In questo momento di crisi economica la Spagna ci insegna che si può sempre trovare spazio e fondi per l'innovazione e la ricerca.
Il numero dei pannelli stimato per il funzionamento dei vari elettrodomestici

                                                                                                                    Augusto Piazza




Fonte e Foto: Designboom

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