Archive for 2014-04-06

Studente morto con un coltello nel cuore

Tragedia a Roma. Nella giornata di martedì è stato trovato morto un ragazzo svizzero, Jonathan Lucas, presso la sua stanza d’albergo sito in zona Torre Rossa vicino l’Aurelia; la causa del decesso è stato un coltello conficcatosi nel petto della vittima, forse lanciato proprio da uno dei suoi coinquilini temporanei, mentre erano intenti a giocare al lancio dei coltelli. Jon, lo chiamavano così gli amici,quegli stessi compagni ora in stato di fermo con l’accusa di omicidio colposo, aveva 16 anni ed era in gita a Roma con la propria scuola, l’ Elysèe di Lisanna, considerata “d’alto livello”; era visto come una piccola “star”, di fatti, godeva di una lieve popolarità nel mondo del web, in particolare quello di Youtube e Instagram. Proprio quella fama, forse, l ha portato ad un gesto così estremo, l’ultimo: sembra sia stato iniziato tutto per gioco, un nuovo video da postare su internet, uno dei tanti in cui il protagonista era sempre lui, Jon, figlio di genitori oramai disperati, accorsi subito in Italia, e fidanzato di una ragazza della sua stessa età, cui aveva mandato un messaggio prima dell’accaduto: “mi manchi tanto”. Un ragazzo come tanti, come i suoi amici, ora sotto shock ed interrogati dalla forze dell’ordine per meglio comprendere l’avvenimento; pare che dalla scena del crimine manchi proprio l’arma del delitto: un coltello con una lama a “farfalla”, molto probabilmente comprato proprio nella Capitale. Un coltello di origini filippine che si apre in tre parti: la lama e le due parti del manico. Un’arma pericolosissima se non la si sa usare ed è per questo che gli investigatori non escludono che lo studente svizzero possa aver fatto tutto da solo maneggiando incautamente il coltello. Un gioco finito male, un incidente dopo una lite: Jonathan è morto dissanguato martedì sera alle 23. Quando è arrivata l’ambulanza del 118 chiamata dalle suore, il cuore del giovane aveva già smesso di battere: pur facendo il possibile per rianimare il sedicenne, il personale medico non ha potuto far altro che constatare il decesso. La classe e gli insegnanti al seguito sono tornati a casa, mentre i genitori degli indagati e della vittima sono saliti sul primo aereo disponibile per raggiungere i propri figli.

Marco Harmina

Fecondazione eterologa: La Corte Costituzionale boccia la Legge 40

Ieri 9 aprile 2014, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma della legge 40 che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. La norma scardinata in ogni suo punto, risulta illegittima negli articoli 4, comma 3, 9, commi 1 e 3 e 12, comma 1, relativi al divieto, in caso di infertilità assoluta, di ricorrere a un donatore di gameti o spermatozoi, esterno alla coppia. Sarà quindi lecita l’ovodonazione volontaria, mentre qualsiasi uomo fertile potrà donare il proprio seme. Grazie alla sentenza della Corte Costituzionale, oggi, l’Italia della civiltà è un po’ più vicina all’Europa. Viene meno, in questo modo, uno degli ultimi tabù imposto dalla normativa italiana e si riacquista un uguale diritto ad essere genitori. Si abbatte quel limite illegittimo, sociale ed economico che per 10 anni ha escluso molte persone dall’accesso alle tecniche di fecondazione assistita: chi aveva disponibilità economica, andava in un paese con diversa legislazione. Solo nel 2012, sostiene l’Osservatorio sul Turismo Procreativo, sono stati fatti circa 4.000 “viaggi della speranza” di coppie italiane all’estero per ricevere la fecondazione medica assistita. 

La legge, promulgata nel febbraio 2004, si proponeva di risolvere problemi di fecondazione assistita delle coppie italiane, ma ha avuto un percorso incongruente e travagliato. Sottoposta a circa 29 interventi dei Tribunali, ha dovuto più volte ristabilire i diritti quali la legittimità della indagine genetica pre-impianto, per portatori di malattie genetiche trasmissibili, obbligo di impianto di tre embrioni prodotti contemporaneamente e tutela della salute della donna. La questione sull’indubbia legittimità della legge è stata sollevata da tre coppie di Firenze, Milano, Catania che non potendo permettersi di andare all’estero per seguire il sogno di avere un figlio, si sono rivolti ai tribunali delle rispettive città nel 2010. In realtà, già nel 2005, la questione venne sollevata con un referendum abrogativo che però non raggiunse il quorum.

Dissonanti sono le reazioni alla notizia dei politici. La ministra della salute Beatrice Lorenzin afferma «quello che possiamo fare sul piano parlamentare lo facciamo, quello che richiede una riflessione più profonda, perché la legge 40 è stata del tutto svuotata, necessita di un intervento parlamentare». «Aspettiamo di poter leggere le motivazioni» della sentenza - ha aggiunto - «anche se dobbiamo capire tutte le implicazioni che ne derivano». La ministra ha inoltre osservato che in Italia non si è ancora attrezzati riguardo «l’anonimato di coloro che cedono i gameti», «il diritto dei bimbi che nasceranno ad essere informati di chi sono i loro genitori», «il tipo di analisi da fare per chi cede i gameti». Queste, per il ministro, «sono materie complesse che non possiamo risolvere con una cosa amministrativa». Pertanto, «è giusto che il parlamento faccia la sua parte e dia delle scelte di fondo su questi temi». Di contro per il legale vicino al Pd «è grave che il ministro dica che serve intervento parlamentare. È, al contrario, doveroso che il governo dia immediata attuazione alla pronuncia della Corte». 

Le senatrici di Sel Loredana De Petris e Alessia Petraglia, responsabile welfare del partito l’hanno definita “un’ottima notizia”, e «finalmente è stato restituito il sacrosanto diritto per tutti alla maternità e alla paternità». Non mancano, naturalmente critiche che arrivano dal mondo cattolico: Famiglia Cristiana parla di “fecondazione selvaggia per tutti” e di “ultima follia italiana”. Gli esponenti di area cattolica esprimono i loro sconcerti e dispiaceri che si riflettono sulla vita del nascituro che non potrà crescere con i genitori naturali.
Della legge 40 restano quindi in vigore norme relative al divieto di accesso alle tecniche di fecondazione assistita per i single e le coppie dello stesso sesso e il divieto di utilizzo degli embrioni per la ricerca scientifica e revoca del consenso.Grazie alla avvenuta dichiarazione di illegittimità di questa norma, si riesce cosi a superare il pregiudizio sin’ora posto dalla discriminatoria legge 40, di ridurre la genitorialità alla condivisione di patrimoni genetici e si restituisce a tutti la possibilità, il diritto di esser eguali genitori.




Francesca Pistolini

Ciao, tu lo conosci TED?

Il riferimento ad una celebre battuta della nota sitcom americana How i met your mother nasce spontaneo. TED (acronimo di Technology Entertainment Design) è il network di conferenze più influente del mondo. Valerio Bazzan su pagina99 l’ha definito il “Bilderberg delle idee”, della cultura mondiale. E non a torto. Le menti più brillanti degli ultimi 30 anni sono passate di qui. Da Bill Gates a Steve Jobs, giusto per richiamare due nomi noti all’immaginario collettivo. Quello che accomuna tutte i relatori da tutto il mondo sono appunto le idee. Da condividere e su cui collaborare. E sono proprio la condivisione e la collaborazione, oltre naturalmente l’innovazione, i principi cardine dell’iniziativa. Ideas worth spreading.

Nel 2014 TED compie 30 anni. Nasce infatti nel 1984 dall'iniziativa di Richard Saul Wurmann, un designer americano che cercava di creare un luogo di incontro tra tecnologia e nuovi media. Nel 2002 il passaggio di consegne all’imprenditore tecnologico Chris Anderson. Ma come funziona? Spieghiamo prima di tutto l’accostamento al Bilderberg. La quota annuale per partecipare fisicamente alle conferenze che si tengono in gran parte tra gli Stati Uniti e il Canada (solo da pochi anni si tiene un TED-global in UK) è di 6000$. Ma ciò che lo distingue nettamente dalla temuta riunione segreta è l'apertura dei contenutited.com contiene quasi 2000 interventi, tutti disponibili gratuitamente. Economia, tecnologia, ambiente, salute, politica sono solo alcune delle tags rintracciabili.

Tempo di durata dell'intervento improrogabilmente entro i 18 minuti. Argomentazioni quindi mirate, chiare e quanto il più possibile coinvolgenti. Una modalità di presentare che sta influenzando lo stesso concetto di conferenza. Un vero e proprio strumento di globalizzazione della conoscenza. Una diffusione molto efficace grazie soprattutto al sistema di traduzione (le conferenze sono sottotitolate e i contenuti tradotti in 21 lingue, tra cui l'italiano) che permette la comprensione anche ai meno avvezzi all'inglese. Una fonte di informazione non convenzionale e altamente competente che permette a chiunque di tenersi aggiornato sui risultati più innovativi che si stanno raggiungendo nel campo della ricerca. Non la classica lezione accademica, ma uno sguardo reale e creativo al mondo delle idee e di quello che nel futuro potrebbe essere la quotidianità.

domenica 6 aprile 2014

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