Archive for 2014-01-12

USA, si spara ancora nelle scuole

Ennesima sparatoria quella accaduta nella giornata di martedì 14 gennaio in New Mexico, l’ultima di una lunga serie. Come spesso, purtroppo, accade, sia le vittime che il carnefice sono dei teenagers, i cosiddetti adolescenti americani non diversi da tanti altri, eccezion fatta per la loro vicinanza d’acquisto di un arma da fuoco. L’ episodio si è svolto nella scuola media Berrendo Middle School; 13 e 14 anni, questa l’età dei due ragazzi che hanno subìto i proiettili di un fucile a canne mozze, appartenente ad un loro compagno. Quest’ultimo, l’aggressore, ha affermato di aver compiuto un tale gesto per vendetta, per restituire tutto il male ricevuto da parte del bullo della scuola, passato in pochi secondi da barracuda a bambolina. Il ragazzo ha sparato per ben due volte in faccia al suo ex-persecutore, quindi si è voltato ed ha emesso un altro colpo, ferendo una ragazza ad un braccio. Ottima occasione per valutare il sistema di sicurezza installato nella scuola, sistema che ha funzionato alla perfezione: l’allarme è suonato, le porte sono state sbarrate e la polizia avvisata. Il mancato serial killer è stato così arrestato, mentre tutti gli altri studenti, rimasti inermi di fronte ad una così massiccia dose di vendetta, durante l’intervento delle forze dell’ordine, sono state trasportate con i scuolabus, fino al centro commerciale lì vicino.

Sono stati attimi di terrore per tutti i genitori che lavoravano nelle vicinanze della scuola media che, in pochi minuti hanno visto il quartiere pullulare di uomini in divisa e dirigersi verso l’istituto. Molte mamma, terminato l’incubo, hanno dichiarato di voler comprare al più presto un telefono cellulare al proprio figlio per rimanere sempre in contatto con loro. Nel frattempo, i militari hanno recintato la scuola in quanto “scena del crimine” e pertanto rimarrà chiusa.

Marco Harmina

RELAZIONI PERICOLOSE

Se la loro storia d’amore fosse un libro, sarebbe “ le relazioni pericolose”. Simone de Beauvoire e Jean Paul Sartre sono forse la coppia letterata più conosciuta e la relazione fra due menti eccelse del Novecento, il filosofo padre dell’esistenzialismo e la scrittrice femminista, fu destinata, da subito, a dare scandalo.

Si incontrano all’università della Sorbona nel 1929 : lui 24 anni, basso, vestito senza cura ma con un’immensa caratura culturale. Lei, poco più che ventenne, ragazza dell’alta borghesia ne resta subito affascinata e rapita. I due si innamorano ma il loro non sarà mai un amore convenzionale.

Nell’ottobre del 1929 viene sancito il loro particolare matrimonio, un contratto rinnovabile ogni due anni in cui la clausola principale è l’apertura ai cosiddetti “amori contingenti” vissuti da entrambi. Questi furono gli ingredienti che resero immediatamente scandalosa la loro unione, nonostante il loro fosse un rapporto basato sull’uguaglianza culturale e l’indipendenza. Le relazioni intraprese da entrambi erano sempre rese trasparenti dalla reciproca complicità, confidenza e rispetto: nulla nella loro vita doveva essere dissimulato. Simone e Jean Paul rifiutavano una vita banale, sui binari della normalità e sebbene le relazione (soprattutto di Sartre) furono numerose e misero spesso a repentaglio la coppia, il filosofo più volte dichiarerà : “La mia vita non appartiene a me solo, voi (Simone) siete sempre me, l’essere stesso del mio essere, il cuore del mio cuore”.

Gli stessi valori che caratterizzavano la vita sentimentale di Simone de Beauvoire, caratterizzeranno anche la sua produzione intellettuale: libertà e giustizia sono il comune denominatore della sua attività, il suo impegno civile attraverso libri ed articoli diviene costante e necessario per dare voce agli oppressi: le torture nella guerra in Algeria, la crudeltà della guerra in Vietnam, il maggio ’68 in Francia. Saranno però le battaglie femministe che la consegneranno alla storia come emblema assoluto del femminismo impegnato.

Il “secondo sesso” è sicuramente la sua opera più importante, qui l’autrice fa qualcosa di mai fatto prima: analizza l’essere donna nelle sue mille sfaccettature. Il contenuto di alcuni capitoli, primo fra tutti quello che difendeva la libertà di aborto, irritò profondamente tanto da spingere la Chiesa ad inserirlo fra i libri proibiti con un editto del Vaticano nel 1956. All’interno dell’opera però, nonostante i temi, la De Beauvoire non è mai sfrontata, fa ricorso alla letteratura, al mito, alla filosofia.

Una donna fuori dagli schemi, una donna intraprendente e indipendente tutte caratteristiche che la renderanno insieme a suo marito (padre dell’esistenzialismo) una delle maggiori menti del Novecento. Nonostante però l’esuberanza che caratterizzò tutta la sua vita, una cosa per Simone De Beauvoire fu un caposaldo : il suo amore per Sartre. Malgrado il matrimonio stipulato come un contratto a termine, la loro unione durò più di 50 anni, tutta la loro vita.
Elena Guglielmino

Ciao! Scusa, ma non posso chattare. Qui mi costringono a lavorare!

Se di questi tempi controllare le notifiche del profilo Facebook, aggiornare il proprio stato, sbirciare tra le home altrui è diventata una tendenza ossessiva e routinaria, a Modena l’amministrazione comunale, ha pensato bene di eliminare le distrazioni sul posto di lavoro. Come? Regolamentando in un apposito codice comportamentale ciò che dovrebbe essere una norma etica. Cosi l’abitudine di intrattenersi in prolungate conversazioni private e l’uso di social network in ufficio è divenuta oggetto di attenzione dell’amministrazione comunale. Il lavoro è lavoro e i vari uffici devono garantire ai cittadini la massima efficienza. Quindi salvo brevi momenti di pausa, è vietato fare altro. Ecco quindi che è stato approvato il nuovo Codice di comportamento dei dipendenti comunali di Modena. Esso recita: 

Durante l’orario di lavoro, il dipendente non deve attendere a occupazioni estranee al servizio, e per tali si intendono anche ripetute conversazioni telefoniche private e l’accesso ai social network, anche attraverso il proprio apparecchio cellulare personale”.

In tal modo esso intende garantire “i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i dipendenti e dirigenti comunali sono tenuti a osservare”. Inoltre il Codice di comportamento prevede che le norme vengano estese a tutti i funzionari “Gli stessi obblighi di condotta si applicano, per quanto compatibili, anche a collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico, nonché nei confronti dei collaboratori di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere per il Comune”.

Il testo che entrerà in vigore da oggi, Lunedì 13 Gennaio, e verrà pubblicato anche sul sito del Comune (www.comune.modena.it), recepisce il decreto del Governo Dpr 62/2013 che regolamenta il codice di comportamento dei dipendenti pubblici e rientra tra le norme e i provvedimenti anticorruzione a cui il Comune di Modena si sta dedicando.

In particolare, sull’abitudine assai comune e poco produttiva di lavorare tra un post di Facebook o di Twitter e l’altro, soprattutto in seguito alla diffusione di smartphone e tablet, si esprime l'assessore alle risorse umane Marcella Nordi, la quale commenta “il nostro Disciplinare già prevedeva che in orario di lavoro non ci si potesse impegnare in occupazioni estranee al servizio, tra cui anche l’accesso ai social network. Il nuovo Codice estende la limitazione ai collegamenti effettuati con l’apparecchio cellulare personale, perché stiamo adeguando il Codice di comportamento ai progressi tecnologici e alla grande diffusione degli smartphone”.

Francesca Pistolini
lunedì 13 gennaio 2014

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