venerdì 6 dicembre 2013

La violenza sulle donne è un problema reale , basta accendere la TV o aprire i giornali per rendersene conto. La storia di oggi parla di una donna che ogni giorno combatte per le donne, lo fa come dj su una radio. Il suo nome è Mobina Khairandish e dal 2003 dirige in Afghanistan “A mani aperte”, il programma radiofonico che per tre giorni a settimana si rivolge alle donne afghane per aiutarle a cambiare le proprie condizioni di vita. Il nome della stazione radio Rabia Balkhi è il nome di una poetessa afghana del X secolo uccisa brutalmente dal fratello. In Afghanistan dove il 87% delle donne è analfabeta la radio è uno strumento potente lo avevano capito anche i Talebani che lo usano come maggiore mezzo di propaganda. Mobina racconta come ha deciso di intraprendere questa strada : «Frequentavo la scuola nella provincia di Balkh e vedevo continuamente ingiustizie e violenze contro le donne. Ricordo di aver iniziato a provare tanta rabbia e indignazione. Mi chiedevo perché nessuno si attivasse per cambiare le cose». Dal 2008 con l'aiuto di Action Aid un organizzazione umanitaria che opera in Afghanistan ha deciso di intraprendere un corso di consulenza paralegale per dare un supporto più concreto alle donne afghane che ne avevano bisogno. Le donne possono conoscere quali strumenti la legge mette a loro disposizione per la salvaguardia dei loro diritti, quali azioni legali possono essere intraprese per renderli effettivi, come cambiare un sistema sociale che sopprime il loro ruolo e la loro identità. Mobina racconta di quanto ha dovuto lottare contro le istituzioni che si opponevano ad un suo riconoscimento legale. Lo scorso 28 novembre Mobina ha preso parte ad un incontro alla Camera dei Deputati dove i parlamentari italiani e afghani hanno discusso del futuro dell’Afghanistan, un paese dove dominano ancora guerra e povertà, è necessario che l’Italia faccia la sua parte per garantire che i diritti delle donne siano priorità dell’agenda internazionale. Proprio in questi giorni sul sito di Action aid si svolge una campagna di raccolta firme contro la violenza delle donne afghane. 

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Augusto Piazza

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