mercoledì 4 dicembre 2013


Un videogioco di grande successo che tanti conoscono è basato sull'idea che nel DNA oltre all'informazione genetica siano scritti anche i ricordi che si trasmettono poi alle varie generazioni successive. Forse questa idea non è poi tanto lontano dalla realtà. A dirlo sono i ricercatori Brian G Dias e Kerry J Ressler dell'Howard Hughes Medical Institute a Chevy Chase, nel Maryland che hanno ideato un esperimento in cui alcuni topi di laboratorio erano indotti ad avvertire pericolo quando percepivano l'odore, molto simile all'aroma di ciliegia, di una sostanza chimica. I piccoli di questi topi hanno mostrato una risposta di paura maggiore all'odore di ciliegia che a qualunque altro odore, la cosa ancora più sorprendente è che anche la generazione successiva manifestava la stessa reazione. Studi neurologici hanno dimostrato che in questi topi si verificava una modifica nei geni deputati alla percezione dell'odore dovuta a marcatori epigenetici.

Il termine epigenetica viene utilizzato per definire tutte quelle modificazioni che intervengono sull'informazione genica senza però modificare la sequenza di DNA. Secondo gli autori, il risultato rappresenta un interessante punto di partenza per comprendere in che modo gli input ambientali raccolti da un individuo possano influenzare più o meno il genoma e i suoi meccanismi di regolazione. Ma in questo campo le ricerche sono ancora agli inizi. Si può riflettere però sul fatto che alcuni di noi hanno paura di situazioni o animali pericolosi che non hanno mai incontrato nella loro vita e che forse sono solo il retaggio di paure ancestrali.

Augusto Piazza

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