venerdì 28 marzo 2014

“I tifosi della Roma penso che meritano di avere uno stadio personale, uno stadio unico, uno stadio che faccia veramente venire la pelle d’oca”.



È stato presentato stamane in Campidoglio l’ultima follia romana targata Usa: lo stadio della Roma. Bellissimo. L’ultima volta che una tale costruzione venne affiancata al nome della squadra capitolina, fu precisamente 4 anni fa; ai posti del presidente Pallotta e del sindaco Marino, sedevano Gianni Alemanno e Rosella Sensi, protagonisti di mandati molto simili tra loro: marginali. “Forse non si è capito, ma abbiamo voltato pagina”, Ignazio Marino. Il nuovo stadio della Roma avrà una capienza di 52.500 posti, ma, nel caso di un’occasione speciale, come può essere quella di una finale di Champions League, possiederà la capacità di arrivare a quota 60mila; sarà ultramoderno, con una tecnologia stupefacente, attento alla sostenibilità e al rispetto dell'ambiente, con la tecnologia wi-fi in tutta la struttura, che consenta a tutti gli spettatori anche di poter ordinare da mangiare dal proprio posto o avere una guida virtuale per arrivarci.



Il nome dell’architetto che ha ricevuto l’onore di poter donare un nuovo Colosseo ai romani è Dan Meis, che ha più volte espresso la sua totale devozione al progetto e come abbia voluto porre la gloriosa voce di Roma al centro del nuovo stadio: "La potenza della Curva Sud non la potevamo trascurare. Sarà parte rilevante dell'impianto, un'area di 14mila posti a ridosso del campo, uno spicchio particolare dello stadio”; le tribune saranno vicine al campo al modo dei migliori stadi europei, come l’Inghilterra, prima di tutte, ha insegnato. Meis ha poi spiegato come lui ed il suo staff abbiano voluto cercare di prendere la maestosità dell’Anfiteatro Flavio e stravolgerlo, portarlo al futuro, facendogli compiere un balzo di circa 2000 anni: “abbiamo preso il concetto del muro del Colosseo: un muro scorrevole, un modo per creare un nuovo Colosseo". L’impianto sorgerà vicino al fiume Tevere, nella zona di Tor di Valle, a sud-ovest di Roma, non lontano dall'aeroporto di Fiumicino e dal centro città. Proprio in questa zona saranno molte le modifiche e le migliorie da apportare in termini soprattutto di viabilità. "Non si aprirà il nuovo stadio della Roma se prima non saranno completate tutte le opere infrastrutturali. , ha però sentenziato Marino. "Vogliamo verificare gli aspetti che riguardano l'equilibrio economico e soprattutto quello che riguarda non solo i tifosi della Roma, che per noi sono molto importanti, ma anche i vantaggi che da questa opera potranno provenire in termini di mobilità urbana'', ha evidenziato il primo cittadino della Capitale. 



Sembra tutto un sogno, ma i sogni, si sa, sono costretti prima o poi a confrontarsi con la realtà, la fredda realtà dei numeri e delle cifre: questo ambizioso progetto costerà alla cordata americana circa 300 milioni di euro, somma che potrebbe toccare il tetto massimo di un miliardo. Aperta allora la caccia a nuovi investitori: ''il progetto sarà finanziato da investitori privati, non ci saranno fondi pubblici e del municipio. È importante avere uno stadio per far sì che la Roma diventi una squadra leader, la più grande a livello mondiale. Ci serve lo stadio per arrivare a questo obiettivo", queste le parole di James Pallotta. Già sono note alcune partnership straniere come la Disney, interessata ad aprire dei punti vendita all’interno della struttura, e la Nike, che vuole creare un mega store allo stadio, con uno schermo gigante sulla facciata dove sorgerà una sorta di anfiteatro all'aperto per poter seguire le gare in trasferta della Roma o anche dei film.



Dan Meis, assieme al costruttore incaricato, Luca Parnasi, avranno due anni di tempo a disposizione, tempo stabilito dal presidente della Roma ed il sindaco della città, qui le sue parole: "A Pallotta lancio una sfida, vogliamo che Totti e gli altri possano giocare in questo stadio che fa orgoglio alla nostra città già nella stagione 2016-2017". Ed è qui che si torna, di nuovo, alla realtà: la burocrazia italiana. Tutti sanno quanto un’opera di questo calibro possa occupare tempo e denaro nel nostro belpaese, ma Parnasi sembra ottimista: "Quando il progetto verrà autorizzato speriamo che i tempi saranno quelli che la legge sugli stadi prevede: nove mesi al massimo come termine ultimo per avere l'ultimo progetto, dopodiché il permesso finale equivale al permesso di costruire quindi si dovranno portare le ruspe e le gru per iniziare i lavori. Idealmente entro la fine dell'anno si potrebbe partire".



In Campidoglio questa mattina erano presenti anche alcuni esponenti dello spogliatoio giallorosso: ''Più che un obiettivo è una speranza, non per me ma per i tifosi della Roma. Avere uno stadio proprio è una cosa che coinvolge tutti, speriamo di onorare questo grandissimo impegno che abbiamo preso. Io capitano nel nuovo stadio? Può darsi, vediamo come staremo tutti quanti'', ha risposto Capitan Totti. "Questa sarà la nostra nuova casa, quello che mi piace è il prato al centro dell'impianto su cui dobbiamo continuare a scrivere la storia della Roma", ha aggiunto l'allenatore della Roma Rudi Garcia, che poi ha continuato: "il progetto del nuovo stadio è fantastico, quello che mi piace è che potremo vederci anche una finale di Champions League. Sarà sul campo dove dovremo poi scrivere ancora la storia della Roma, con questo stadio sarà più facile raggiungere certi traguardi". Entusiasta anche Daniele De Rossi. ''La speranza è che questi lavori siano molti veloci e nel frattempo continuare a dare gioia ai nostri tifosi nel vecchio stadio, per arrivare a questo con dei trofei importanti".

È un tifoso quello romanista in preda alle emozioni. Il suo cuore sta ancora correndo con Florenzi sotto la curva, i suoi occhi sono passati dalla maglia baciata nel momento dell’esultanza, al nuovo circo dei giochi, il nuovo Colosseo. Finalmente potrà vedere la propria squadra sedere al posto che gli spetta, lì, tra le più belle donne del panorama europeo; potrà ammirare tutta la sua avvenenza da bordo campo, circondata dalle voci di “tanta e tanta gente che ha fatto innammora'”. Il nuovo stadio non è ancora in costruzione, ma in cuor suo, il tifoso giallorosso che dei tifosi è sempre il più, già si vede, si immagina di dire addio, di abbracciare, come si fa con un vecchio amico , uno stadio che è stato teatro di dolori e di altrettante gioie ed andare incontro al futuro, vedendo magari l’Eterno Capitano, passare il testimone -lo scettro di Roma- al suo vice, Capitan Futuro.

Marco Harmina

Lettori fissi

Popular Post

Punto&Virgola - The blog. Powered by Blogger.

- Copyright © Punto&Virgola - The blog -Metrominimalist- Powered by Blogger - Designed by Johanes Djogan -