lunedì 25 novembre 2013

Siamo stati abituati alla politica trash, quella fatta di personaggi improbabili, veline al governo e presidenti del consiglio invidiabili dai più incalliti scapoli. Come siamo stati abituati a pensare ad una cultura politica anglosassone lontana da tutto questo, più responsabile e coscienziosa. Quello che mai ti aspetteresti è trovare un sindaco canadese che sembri una caricatura delle più fantasiose immagini dipinte del Berlusconi di turno. Ebbene Rob Ford, 44enne sindaco di Toronto non è poi così lontano dallo stereotipo del politico italiano che negli ultimi anni si è fatto largo nell'immaginario collettivo non solo nazionale, ma anche internazionale. Questa superficiale e incredibile analogia può sembrare tale solo ad una prima lettura dei titoli dedicati dai netwoks d'oltreoceano a questo folkloristico sindaco.

Una barzelletta o una delle tante assurdità che immaginiamo con gli amici. "Pensa se un sindaco giustificasse l'uso di droghe con le sue frequenti sbornie". Non è fantasia, ma quanto sostenuto dal sindaco canadese incalzato dalla stampa locale che chiedeva spiegazioni riguardo foto compromettenti (ritratto mentre fumava crack). Ma Snoop Doggy Rob (così e con altri simpatici nickname è ormai quotidianamente appellato dai giornali di Toronto) non si è fermato qui. Sottolineare la propria passione per il sesso orale, poco dopo aver risposto alle domande di giornalisti che lo accusavano di molestie sessuali nei riguardi di dipendenti comunali, rientra senza alcun dubbio nelle cinque cose da -non- fare per qualsiasi essere umano, a prescindere dall'impiego lavorativo svolto. Per il resto delle imprese di questo "super" (per noi,  un po' meno per i suoi stessi elettori, ormai pentiti e rassegnati) sindaco basta una rapida rassegna sul web, ricco di contenuti foto e video a riguardo.

Ad un diretto interessato che viaggia ancora ad alti livelli di ilarità ("sarò il premier del Canada") fa da contraltare una comunità, quella di Toronto, stanca e preoccupata dalle esuberanze del suo primo cittadino. Ridimensionate nettamente le sue mansioni (ora quasi totalmente in mano al vicesindaco Norm Kelly) si attende con ansia la data delle prossime elezioni, previste per il 2014. È infatti l'unica via per "togliersi dai piedi" Rob Ford e le sue stranezze, dato che le leggi canadesi non prevedono l'impeachment. Parlavamo della serietà e della responsabilità del mondo anglosassone e della sua capacità di selezione del personale politico. Appunto, per un sindaco che a leggere il curriculum sembra lì per caso (modesto avvocato della periferia di Toronto, bravo ad inserirsi nelle dinamiche di un voto di protesta e di una mancanza di alternative che ha favorito la sua ascesa) e che si è dimostrato incapace di gestire il potere in suo possesso, la reazione dell'elettorato, del suo stesso elettorato, è stata quella di sdegno e pentimento, che come sembra, porterà ad un completo cambio di rotta. Le analogie con l'Italia si fermano all'improbabilità del personaggio. Purtroppo.


Luca Michele Piscitelli

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