sabato 18 gennaio 2014

Ennesima sparatoria quella accaduta nella giornata di martedì 14 gennaio in New Mexico, l’ultima di una lunga serie. Come spesso, purtroppo, accade, sia le vittime che il carnefice sono dei teenagers, i cosiddetti adolescenti americani non diversi da tanti altri, eccezion fatta per la loro vicinanza d’acquisto di un arma da fuoco. L’ episodio si è svolto nella scuola media Berrendo Middle School; 13 e 14 anni, questa l’età dei due ragazzi che hanno subìto i proiettili di un fucile a canne mozze, appartenente ad un loro compagno. Quest’ultimo, l’aggressore, ha affermato di aver compiuto un tale gesto per vendetta, per restituire tutto il male ricevuto da parte del bullo della scuola, passato in pochi secondi da barracuda a bambolina. Il ragazzo ha sparato per ben due volte in faccia al suo ex-persecutore, quindi si è voltato ed ha emesso un altro colpo, ferendo una ragazza ad un braccio. Ottima occasione per valutare il sistema di sicurezza installato nella scuola, sistema che ha funzionato alla perfezione: l’allarme è suonato, le porte sono state sbarrate e la polizia avvisata. Il mancato serial killer è stato così arrestato, mentre tutti gli altri studenti, rimasti inermi di fronte ad una così massiccia dose di vendetta, durante l’intervento delle forze dell’ordine, sono state trasportate con i scuolabus, fino al centro commerciale lì vicino.

Sono stati attimi di terrore per tutti i genitori che lavoravano nelle vicinanze della scuola media che, in pochi minuti hanno visto il quartiere pullulare di uomini in divisa e dirigersi verso l’istituto. Molte mamma, terminato l’incubo, hanno dichiarato di voler comprare al più presto un telefono cellulare al proprio figlio per rimanere sempre in contatto con loro. Nel frattempo, i militari hanno recintato la scuola in quanto “scena del crimine” e pertanto rimarrà chiusa.

Marco Harmina

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