domenica 4 maggio 2014

Il viaggio della mente, prende forma.

Creare, dare forma e costruire. L’artista coreana Jee Young Lee riesce pienamente nell’intento: mettere a nudo la sua personalità, distruggere le barriere psicologiche e costruire, nel vero senso del termine, ambienti psichedelici e a tratti surreali. Fotografie quelle della trentenne, naturali, al riparo dalla manipolazione digitale, frutto esclusivamente delle sue mani. Stage of mind è la serie delle sue creazioni in mostra a New York nel prossimo mese di luglio dal 21 al 27, serie a cui l’artista lavora dal 2007. E’ il prodotto di fiabe coreane, ricordi d'infanzia e storie occidentali (fra cui anche alcune opere di Shakespeare). In un piccolissimo studio trasformato in un mondo onirico,  il tempo di creazione delle sue “atmosfere” può variare da qualche giorno a mesi interi. Ultimato il lavoro, la coreana si lascia fotografare nelle sue creazioni, sempre in una posizione centrale, privilegiata,  senza mai guardare l’obiettivo. Ed è oltre l’obiettivo che c’è un mondo spesso inesplorato, che viene fuori pian piano, parallelamente agli ambienti che prendono forma. Un viaggio interiore, volto a scoprire  le origini di un Io influenzato da tutto ciò che lo circonda e gli angoli remoti della mente. La serie Stage Of Mind è un fantasioso microcosmo in cui l’artista proietta se stessa all’interno di stati emozionali, che finiscono  per diventare i protagonisti di ogni scatto. Ogni scena è fatta di particolari realizzati a mano in uno spazio poliedrico, proiettore di moti interiori. Un lavoro, in sostanza, che raccoglie preoccupazioni, errori, sorprese, sogni e processi di maturazione. Narrare e drammatizzare la propria storia personale. Il soggetto del lavoro è la riflessione  sul singolo in relazione alla società in cui vive e come individuo che influenza  e a sua volta è influenzato dall'ambiente circostante. Ricerca di completezza, scenari concreti. Fiori, tubature, lego, una corda per la salvezza. Atmosfere idilliache, ostacoli da saltare, salotti psichedelici, animali che entrano in casa.  In un mondo in cui tutto si può imitare e riprodurre senza troppa fatica, questa giovane sudcoreana non usa trucchi e accorgimenti tecnologici, ma la sua manualità. Jee Young Lee assume il ruolo di set designer, scultrice, performer, artista di installazioni e fotografa, rendendo ogni particolare, magico.
                                                                                                              Giulia Ballini









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