mercoledì 5 marzo 2014

È accaduto ieri a VillaVallelonga, in provincia de L’Aquila; una maestra di una scuola elementare è 

diventata, suo malgrado, protagonista di una vicenda alquanto shockante. Le mancavano circa 30 euro 

dalla tasca della sua giacca ed ha deciso di iniziare le ricerche proprio dai suoi allievi, vale a dire bambini 

di età compresa tra i 6 e gli 8 anni. Le classi indagate, ma soprattutto perquisite sono state 3: prima, terza 

e quarta elementare. Inutile raccontare la rabbia dei genitori che hanno immediatamente denunciato 

l’accaduto quando hanno visto i propri figli in lacrime all’uscita di scuola, affermando che la maestra li 

aveva addirittura messi in fila, spogliati per poi perquisirli: «Ad alcuni di noi ha fatto togliere persino le 

mutandine», ha raccontato uno dei bambini.

Il commento delle autorità non si è fatto attendere, come quello del sindaco Leonardo Lippa: “Se è vero, è 

un fatto molto grave”; poi è stata la volta del direttore dell’Ufficio scolastico regionale abruzzese Ernesto 

Pellecchia: «Siamo pronti a prendere i provvedimenti del caso, qualora la notizia riportata anche sui giornali 

venisse accertata». Lo stesso direttore poi ha fatto sapere come le forze dell’ordine stiano lavorando 

per portare la verità alla luce e conseguentemente a quali eventuali sanzioni andrà incontro, non solo la 

maestra, ma anche tutto il personale ausiliario presente al momento dell’accaduto.

Altro fatto analogo è successo a Capo di Ponte, in provincia di Brescia, quando Antonella Capozzo, 

maestra di scuola elementare, fu arrestata nel 2012 per aver maltrattato i suoi allievi, tirandogli i capelli, 

strattonandoli e prendendoli a schiaffi; è stata condannata in questi giorni ad un anno con la condizionale. 

La maestra non potrà più tornare ad insegnare poiché sospesa dall’incarico. 

Questi sono i risultati delle scuole italiane che cadono a pezzi, e non corrisponde solamente ad una 

metafora per quanto riguarda i bambini colpiti due settimane fa da pezzi di intonaco caduto dal soffitto 

dell’aula di una scuola elementare a Palermo. 

Purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, queste cose succedono non soltanto nel nostro 

Bel Paese, ma anche oltreoceano, più precisamente negli Usa; anche se questo caso presenta qualche 

sfumatura di un esagerato paradosso: Jennifer King Forshey, anch’essa maestra di scuola elementare. È 

stata arrestata il 22 febbraio per aver fatto raccogliere ad un suo allievo, della carta igienica imbevuta di 

urina, all’interno del wc, a mani nude. 

                                                                                                                                 


Marco Harmina

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