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- Nuove trasgressioni adolescenziali: il sexting.
mercoledì 27 novembre 2013
Viviamo in una società impregnata di
tecnologia, ormai quasi tutti hanno un computer, uno smartphone, un
accesso a internet. L'apporto che questi mezzi danno alla società è
enorme ma, si sa, il loro potenziale può essere pericoloso se usati
nel modo sbagliato. Questo vale soprattutto quando si parla della
sfera privata, dei sentimenti e della sessualità. Il “tutto e
subito” che la rete offre è stato come un amplificatore per i
bisogni più reconditi della società, alimentando un circolo vizioso
di insoddisfazione e voglia di spingersi sempre oltre. Questo vale
soprattutto quando si ha a che fare con generazioni di adolescenti
sempre più smaliziati e precoci.
Ed è in questo contesto che si
inserisce il cosiddetto sexting (fusione anglosassone tra sex, sesso,
e texting, inviare un SMS), ovvero la pratica sempre più diffusa tra
gli adolescenti di inviarsi messaggi a sfondo sessuale, solitamente
accompagnati da foto e video.
I motivi che spingono un ragazzino a
farsi foto ammiccanti, sessualmente esplicite, sono tanti e si
possono ricollegare più generalmente ad una adolescenza che inizia
sempre prima. La causa primaria – sembra quasi ovvio – è la
presenza massiccia della pornografia nella società e la facilità
con cui è possibile reperirla. Questo fa sì che l'individuo si
desensibilizzi alla sessualità, considerandola un qualcosa di
quotidiano, scontato, privo di significati emotivi e che si spinga
sempre più in là per trovare qualcosa che gli dia emozioni.
Questa la base a cui si aggiungono
altri aspetti tipici di quel periodo, come il bisogno di trasgredire
e addentrarsi in qualcosa che non si conosce bene, che è quasi
proibito, voler stupire gli altri, dimostrare a sé stessi che si è
in grado.
Secondo le ricerche (si parla del 30
percento negli Stati Uniti) sempre più ragazzi si avvicinano a
quello che loro considerano un gioco, ma che un gioco non è:
infatti, oltre ai problemi di natura affettiva, ci sono altri
risvolti non meno pericolosi dietro la porta, quali, ad esempio, la
pedopornografia e la prostituzione minorile. Infatti, sempre più
spesso si incappa in casi di ragazzine pronte a vendersi su internet
per qualche soldo o regalino, sintomo di quel vuoto affettivo che
affligge i giovani di oggi, ma non solo.
Pian piano le istituzioni si stanno
accorgendo del problema e stanno cominciando a studiare strategie per
arginarlo, partendo dal luogo in cui questo fenomeno si diffonde: la
scuola. Anche molte associazioni si sono attivate per sensibilizzare
i ragazzi sulle tematiche della sessualità e sui rischi che si
possono correre sui social network, mezzo prediletto per scambiarsi i
contenuti proibiti, come ad esempio la recente iniziativa di un
famoso marchio di preservativi, un tour in ben 11mila istituti
italiani, allo scopo di educare i partecipanti all'affettività e
alla sessualità e ai pericoli della presenza su internet.
Matteo Cardinale
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