Archive for 2014-01-19
Trattativa Stato-Mafia all'americana
A portare la notizia in Italia è stato Roberto Saviano, la
scorsa settimana, attraverso la sua pagina Facebook. Il quotidiano messicano “El
Universal” ha reso pubblici alcuni documenti giudiziari che confermano l’esistenza
di contatti tra la DEA, il Dipartimento di Giustizia americano e il cartello
messicano Sinaloa. Un’inchiesta che porta alla ribalta voci che circolavano già
da tempo, soprattutto a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate da un membro
del cartello arrestato dall’agenzia americana antidroga nel 2009, un certo
Vicente Zamblada Niebla. Le carte confermano costanti incontri (52 tra il 2000
e il 2009) tra agenti americani e membri dell’associazione criminale, all’insaputa
del governo messicano, in violazione di trattati internazionali tra i due stati
volti alla cooperazione nella lotta al traffico di sostanze stupefacenti.
Ma quali interessi spingerebbero la DEA a trattare con i
trafficanti messicani? Secondo Niebla, ormai al centro delle indagini insieme
alle dichiarazioni di un agente DEA e un funzionario del Dipartimento di
Giustizia, l’obiettivo statunitense sarebbe stato la costruzione di una rete di
informatori in Messico per controllare gli altri cartelli e assicurarsi una
maggiore efficienza nel sequestro di partite di droga in territorio americano.
Come sottolinea il giornale messicano, questo “accordo” non ha fatto altro che
accendere una più forte rivalità tra i cartelli che ha portato ad un’escalation
di violenze nel paese centroamericano
per il controllo del mercato della droga. Eventi drammatici, che hanno
reso il “referente” della DEA, il cartello Sineloa e il suo boss Joaquin “El
Chapo” Guzman, a crescere il proprio potere.
Ne la DEA, ne il Dipartimento di Giustizia hanno commentato
le accuse. Rimane ancora poco chiaro se i contatti sono continuati dopo il
2009. Come sottolinea il blog statunitense “Business Insider”, ciò che emerge è
la forte correlazione tra l’ascesa di Sineloa e il periodo di contatti tra questi (pare che a mediare sia un avvocato del cartello) e le agenzie
americane. Una notizia che si inserisce nel filone d’inchiesta raccolto da
Roberto Saviano nel suo ultimo libro, “Zero Zero Zero”, sempre molto attento a
quanto accade oltreoceano, ma che risulta molto particolare, a suo modo. Non
tanto per la possibilità di contatti tra agenzie governative americane e
soggetti discutibili come i cartelli. Quanto per la modalità di soluzione
scelta per quello che l’amministrazione Obama ha definito come il pericolo
numero uno per la sicurezza nazionale: le organizzazioni criminali, appunto.
Luca Michele Piscitelli