Archive for 2014-03-16
Prisoner Assistant, oltre il carcere
Huntsville Unit: il “tritacarne” d’America
Suor Cristina e la rivincita del clero
Non poteva iniziare meglio la nuova edizione del talent show “The Voice” targato rai 2; condotto dalla magnifica Raffaella Carrà, dal cantante dei Litfiba Piero Pelù, dalla rossa Noemi e dal fondatore degli storici Articolo 31: J-Ax. Tra i concorrenti che si sono esibiti sicuramente uno più di tutti ha lasciato il segno: suor Cristina, 25 anni, siciliana. Si, suora. Quando i quattro coach si sono girati non riuscivano a credere ai propri occhi: una monaca sul palco a cantare “No one” di Alicia Keys. La platea già alla prima frase cantata si è alzata in piedi in un boato di applausi e ovazione generale, acclamazione che poi è diventato un vero e proprio tripudio quando suor Cristina dopo aver deliziato tutti con la sua voce ha dichiarato che il fatto di essere una donna di Chiesa non deve essere un limite, riprendendo proprio le parole di papa Francesco. Alla domanda della Carrà “ma come ti è venuto in mente di venire a The Voice?” lei con tutta tranquillità di chi sembra aver vissuto per anni sul palcoscenico risponde “Beh, ho un dono, ve lo dono”. «Se avessi trovato te a messa adesso sarei sempre in chiesa - scherza J-Ax - io e te siamo il diavolo e l'acqua santa» il più colpito dei quattro è sicuramente lui, al punto da commuoversi su questa frase: “il papa ci invita ad uscire, ad evangelizzare, a dire che Dio non toglie niente, anzi ci dona ancora di più, allora sono qui per questo”. Felicemente stupito anche Piero Pelù: «Ti chiami come la mia mamma, mi devo tirare un pizzico perché ancora non ci credo». Allo scadere del tempo, suor Cristina ha scelto il “rappettaro” del gruppo, il quale si alza dalla sua postazione per prenderla in braccio.
Questo è solo l’ultimo caso di un clero che tenta di riemergere da una condotta troppo vecchia e casta. Non si può non riportare all’ attenzione del lettore la notizia di suor Megan Rice, “sorella” d’oltreoceano che, proprio quando suor Cristina cantava, lei veniva a conoscenza della pena inflittale dal tribunale giudiziario americano per aver, nel 2012, protestato, insieme a 2 pacifisti cattolici, contro uno stabilimento nucleare di Oak Ridge, in Tennessee. La religiosa 84enne , lo scorso anno, era stata stata accusata di sabotaggio dopo aver fatto irruzione proprio nell'impianto. Gli altri due attivisti dovranno scontare in prigione cinque anni.
GUARDA IL VIDEO
http://youtu.be/TpaQYSd75Ak
Marco Harmina
"Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente"
In campo scientifico un problema importante dei nostri giorni è rappresentato dalla carenza di fondi provenienti dallo Stato. Con questo articolo voglio rendere omaggio a una donna che ha ispirato, ispira e ispirerà tutte quelle persone che, convinte delle proprie possibilità, non si lasciano intimorire dai problemi incontrati per la via.“Dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona.”
Anche l'orto diventa social
Augusto Piazza
FEMA – Federal Emergency Management Agency
Del primo tipo effettivamente le recinzioni sono state fatte in modo da diminuire le possibilità di fuga dei prigionieri. La parte superiore delle recinzioni è coperta da filo spinato. Inoltre intorno al perimetro del campo, sono presenti torrette di controllo con alcune sentinelle. Tutto il campo è composto da anelli concentrici indipendentemente dalla forma e l’estensione dell’area, ed all’interno di essi sono presenti baracche prefabbricate in legno alternate a spiazzi. Il secondo gruppo di edifici FEMA è caratterizzato da recinzioni identiche al primo tipo eccetto per il fatto che non ci sono le sporgenze con il filo spinato dal lato interno. Questo “dettaglio” significa che è chi sta dentro è protetto da chi sta fuori, quindi chi è dentro non è considerato una minaccia; inoltre le torrette sono dentro il campo stesso, quindi accessibili con celerità dai militari. Nel terzo tipo di campi FEMA non ci sono recinzioni vere e proprie e le difese perimetrali sono più ampie. Al suo interno non si trovano baracche in legno, ma camper e roulotte bianchi e case prefabbricate con elettricità indipendente; intorno alla zona abitabile si trovano canali d’acqua e aree coltivabili, tutto a forma di anelli concentrici. È credibile che i tre tipi di campi abbiano tre scopi differenti, per ogni tipo di emergenza.
Ma a che cosa possono mai servire le bare del FEMA? Alcune fonti parlano di 500000 bare da 6 posti ciascuno, quindi contenitori per tre milioni di corpi. E a cosa serve l’acquisto di migliaia di mezzi antisommossa, e l’addestramento da parte del governo USA di oltre 300000 soldati in guerra urbana? Tra le priorità dell’addestramento ci sono l’irruzione in casa, il blocco di persone in fuga, il disarmo con uso della forza dei civili, l’abbattimento di persone che minacciano i militari o altri civili con armi, le irruzioni con elicotteri e in mezzo al traffico autostradale, il trasporto e la scorta di gruppi di civili con mezzi blindati e treni speciali. Sono note le esercitazioni in alcune città USA, dove gli elicotteri nel 2013 hanno terrorizzato le persone bloccate in autostrada durante un’esercitazione sparando munizioni a salve; in questi episodi, si simulava un’incursione sopra i civili incolonnati e bloccati in autostrada. Invito a visitare il sito internet http://www.fema.gov/